Simone Cristicchi, sussurra una poesia dal palco più famoso d’Italia, quasi un “urlo” ad abbassare i toni e tornare a parlarci emozionandoci.
Parlare, con il cuore e non con la pancia.
Comunicare delicatamente, che non è sinonimo di urlare… e forse oggi c’è tanto bisogno di questo.