Dalle pagine di questo blog, vorrei mandare un augurio a tutti i miei compaesani e, soprattutto, ai moltissimi che sono emigrati, per tanti motivi, in tante parti del mondo.
Per noi di Conco è molto caro un appuntamento che si ripete da secoli: il canto dell’ “Unico Figlio“, il giorno del Natale.
Si tratta di una antica melodia, trasmessa oralmente e per tradizione eseguita da un solista, a cui fanno eco il coro e l’assemblea.
Qualche anno fa, ho trovato, ad Assisi, il testo di questo canto e ho scoperto che si tratta di una Laude del XIII° secolo. (Ndr. erroneamente nel video è riportato il XII sec.).
Come sia arrivata nelle montagne conchesi non si sa.
Certamente nel tempo ha subìto delle variazioni, resta però l’essenza di un testo che rende Lode a Dio che si fa Bambino, accolto dai semplici e dai saggi, unitamente a una musicalità che evoca ricordi e sentimenti semplici, puliti, genuini.
Ho avuto la possibilità di registrarla l’8 dicembre scorso, con un cellulare. La resa non è perfetta, come non lo è il filmato che vi ho sovrapposto, ma l’intento è un altro: far riscaldare il cuore! Sì, il cuore di chi la conosce, l’ha cantata e anche di quanti la sentiranno per la prima volta.
A tutti: buona emozione e buon tuffo nei ricordi che rendono bella la vita oggi.
Buon Natale!
don Effe Bi
Bravo, come sempre, a ricordare gli emigranti: di Conco e di Segusino.
Un ricordo ai nostri di Chipilo, con tanti auguri di ogni bene, in questo tempo Navideño.
Auguri alla Tua comunità.
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