“C’è una parte di noi che è vulnerabile. Per tutti. È l’anima! Ciò che siamo, ci appartiene e costituisce. Chi più chi meno, tutti dobbiamo fare i conti con essa.”
Mai dimenticherò questa lezione in ora assolata, di sabato, ai tempi della scuola, del buon professore di psicologia.
A lui fece eco un vecchio saggio sacerdote: “le persone buone e sensibili, sono destinate a soffrire”.
Nulla di più vero!
La vita ne è testimone, anche quando piccole e sciocche situazioni ti demoliscono. Spesso, non sai neppure perché.
“L’anima è vulnerabile, l’anima è una fiamma che può languire, ti fa morire con facilità. Ti fa morire di superficialità, di indifferenza, di disamore, di ipocrisia e falsità. Fa morire quando ti lasci corrompere, quando disanimi gli altri e togli loro il coraggio, quando lavori a demolire, a calunniare, a deridere gli ideali, a offendere, a diffondere la paura”, così scrive il buon P. Ermes Ronchi.
L’altra sera, un grillo è entrato in casa. Bellissimo.
Ci siamo guardati per un po’. È rimasto immobile: immaginavo i suoi pensieri e le sue paure: e adesso che mi succederà? Dolcemente, è salito sul palmo della mia mano e l’ho riportato al suo habitat, il cortile di casa.
È rimasto lì, fermo, anche quando il cane – che ama fare la guardia a tutto e non gli scappa nulla – si è avvicinato.
Si è sentito scrutato, annusato e … amato. Si, perché il cane, diversamente a quanto succede con altri animali più grandi, non gli ha fatto nulla.
È come se il cane, che si preoccupa della mia sicurezza, lo avesse rassicurato: non temere! Qui nulla e nessuno ti fa del male.
Sarò irriverente, se in quell’incontro ho letto le rassicurazioni di Gesù: “Non abbiate paura”?
Mi piace leggere la mia storia e la mia vita come un crocicchio di fragilità e di paure che fanno a cazzotti con la voglia di essere, di esprimermi, di dare e ricevere, in una parola… voglia di vivere.
E, se è vero il proverbio che “ogni giorno porta la sua pena”, per me è altrettanto vero che ogni pena è sconfitta, se nella battaglia si usano le armi della bontà e della fede.
Si perché la paura è sconfitta solo dalla fede. Credere che non sono solo, non è semplice fantasia autoassicurativa, è realtà.
“Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima” dice Gesù.
Non abbiate timore! Voi valete molto più di molti passeri e di tutti i fiori del campo. Il vostro nome è inciso nel cuore di Dio. Fidatevi e affidatevi.
Nel tempo dei messaggi rapidi ed evanescenti, resta una certezza indelebile: Gesù!
Se sembrano parole e frasi “fatte”, la realtà non è così.
Chi stringe amicizia vera, sincera e non superficiale con Lui, sottoscrive un’assicurazione a vita (eterna) che protegge da ogni ferita e trasforma la vulnerabilità dell’anima, in un resistente supporto alla fatica del vivere.
Chi si alimenta di questa amicizia, non ha più paura della paura.
Le notti buie, dove tutto sembra ricapitolare verso il baratro, quando lo stomaco si stringe e l’orizzonte del futuro traballa, si aprono al crepuscolo di un’alba che porta una luce nuova. Quella che gli uomini stemperati dalla mediocrità non ti possono offrire, perché è prerogativa di Dio.
Per chi, nel vocabolario della vita pone come filo rosso la fiducia nella Provvidenza di Dio, tutto cambia. Tutto si rafforza. Tutto si illumina. Tutto si fortifica e … niente e nessuno potrà far loro del male.
Provare… per credere!